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MUSEI DI SANSEPOLCRO

Museo civico di Sansepolcro

Le origini del palazzo che ospita il Museo Civico di Sansepolcro sono trecentesche.
La riedificazione, sopra un precedente edificio, venne attuata per volere di Galeotto Malatesta, intorno ai primi anni settanta del 1300.

Sono testimonianza di queste storiche origini, gli ambienti sotterranei, un tempo stalle del palazzo e che oggi ospitano il tesoro della cattedrale con l’apparato di Roberto Maria Costaguti (1732-1818) vescovo di Sansepolcro dal 1778 al 1818. L’attuale edificio subì nei secoli svariate modifiche, non tutte facilmente individuabili. Nella riconfigurazione quattrocentesca, quando il Palazzo della Residenza fu completamente riorganizzato, fu ridefinita la sala dei Conservatori del Popolo, che vanta sulla parete di fondo la celebre Resurrezione di Cristo, realizzata intorno al 1460 dal maestro toscano Piero della Francesca (1415 ca.-1492). Grazie alla collocazione della straordinaria opera dell’artista di Sansepolcro, nacque sul finire dell’ottocento, l’idea da parte dell’amministrazione comunale del tempo, di raccogliere un gruppo di opere d’arte, che dettero vita al primo nucleo della Pinacoteca comunale. Nei secoli successivi, fino al Novecento, si sono poi susseguiti altri interventi che hanno portato il Palazzo ad assumere l’aspetto attuale.
Il Museo Civico propone al suo interno un considerevole patrimonio artistico, custodendo un’imponente collezione di opere che vanno dal XIV al XX secolo: la pala dei Santi Pietro e Paolo di Matteo di Giovanni (1430?-1495), la pala con l’Annunciazione, Adorazione dei Pastori, angeli e santi della bottega di Andrea della Robbia (1435-1525?), la Madonna del Soccorso di Gerino da Pistoia (1480-1529?), il Martirio di San Quintino di Jacopo Carucci detto il Pontormo (1494-1557), l’Annunciazione di Santi di Tito (1536-1603), l’Adorazione dei Magi di Leandro da Ponte detto Bassano (1557-1622), la Crocifissione e Santi (della bottega) di Domenico Cresti detto il Passignano (1559-1638), infine Giovan Battista Mercati (1591-1645) con l’Immacolata concezione e Santi e l’Assunzione e Incoronazione della Vergine di Raffaellino del Colle (1594?-1566).  Uno sguardo immancabile è riservato agli affreschi trecenteschi (attualmente in fase di studio) provenienti da varie chiese cittadine e ricollocati all’ultimo piano del Museo ed alla piccola collezione archeologica di reperti locali. Sicuramente la parte di maggior interesse è quella dedicata a Piero della Francesca, nato e cresciuto a Sansepolcro. La Sala dei Conservatori, offre anche altri due frammenti di affresco di straordinario interesse, opera di Piero della Francesca: il San Giuliano (1455 ca.) e il San Ludovico (1460). Senza dimenticare, nella sala adiacente quest’ultima, l’altrettanto famoso Polittico della Misericordia (1445-1454) sempre opera di Piero della Francesca.

Dove è situato: Via Niccolò Aggiunti, 65
Accessibilità: Il museo è accessibile nel piano terra e seminterrato, non è accessibile la torre.
I parcheggi fuori dalle mura sono gratuiti.
Invernale: 16 settembre/ 14 giugno
9.30-13.00  / 14.30-18.00
Estivo:15 giugno / 15 settembre
9.30-13.30 / 14.30-19.00
Giorni di chiusura: 25 dicembre, 1 gennaio
Biglietti: La vendita dei biglietti termina 20 minuti prima della chiusura
Intero - € 8,00
Oltre i 65 anni di età, gruppi minimo 10 persone e giovani dai 19 ai 25 anni - € 5,00
Da 10 a 18 anni di età - € 3,00
Ragazzi da 0 a 10 anni, giornalisti e militari – Ingresso gratuito
Visite guidate in museo e in città – su prenotazione tutti i sabati - € 10,00 singoli - € 8,00 gruppi minimo 10 persone
Servizi:
Accoglienza / guardaroba / locker
Visite guidate in museo e in città – tutti i Sabati dalle h. 10 alle h. 16 su prenotazione
Booklet per la visita – Bagni e bagno per disabili
Ascensore – Shop e bookshop
www.museocivicosansepolcro.it

Non solo Piero: la Fortezza Medicea Di Giuliano
Da Sangallo a Sansepolcro.

Percorrendo, verso sud, via Niccolò Aggiunti, proprio sulla parte finale incontreremo la fortezza medicea di Giuliano Giamberti da Sangallo (1445-1516), degli inizi del 1500. La prima fortezza, nacque per volere dei Malatesta, tra il XIV ed il XV secolo, su di una precedente struttura fortificata.

Di forma quadrilatera irregolare, la fortezza, è un eccellente esempio di architettura militare “ alla moderna” cioè presenta soluzioni architettoniche sia nuove che di riadattamento, derivate dall’esigenza  dell’architettura militare di adeguarsi alle nuove e più potenti armi da fuoco, usate sia per la difesa che per l’attacco.
Guardando la fortezza dal lato di via dei Molini è ancora visibile la cucitura tra il precedente muro quattrocentesco, per la difesa così detta “piombante” e quello successivo cinquecentesco con una muratura prevalentemente fatta di pietra e laterizi.
Il preesistente cassero centrale fu mozzato per renderlo meno esposto ai colpi dell’artiglieria.
Un profondo fossato, poteva essere allagato all’occorrenza, sfruttando l’acqua che alimentava i mulini, (da qui anche il nome della vicina strada).
Il perimetro presenta agli angoli quattro puntoni di diversa dimensione: quello di San Casciano a nord-est, quello di San Leo a nord-ovest, quello di Santa Maria a sud-ovest, quello di Belvedere a sud-est.
Il bastione di Santa Maria, rivolto verso la città, è il più piccolo dei quattro, ma sicuramente il più singolare e importante, visto che non fu molto rimaneggiato e si presenta nella struttura conferitagli dal Sangallo a forma di cuore; sono ben visibili le bocche di volata dei cannoni poste nell’orecchione del puntone, invenzione di Giuliano per renderle più nascoste e permettere la difesa radente.
Il bastione di San Leo invece fu sottoposto ad importanti ed accurati studi che hanno messo in luce  come il Sangallo lo aveva progettato in maniera cilindrica, rifacendosi ad altre strutture costruite in Toscana e che fu, in seguito, per così dire “incamiciato” dall’architetto locale Alberto Alberti, che si occupò del miglioramento della fortezza nel 1561.
Il bastione di San Casciano, rimaneggiato anch’esso, presenta comunque ancora la forma di cuore sangallesca.
Il bastione di Belvedere è il più grande dei quattro, costruito interamente in mattoni e probabilmente di epoca successiva; fu molto potenziato rispetto gli altri, perché esposto direttamente agli attacchi dalla pianura ed anche in questo caso l’originale del Sangallo venne inglobato dalla struttura più moderna.
All’interno la fortezza presenta un cortile medievale molto suggestivo a coronamento della struttura duecentesca a ridosso del puntone di San Casciano.
Alla metà del Cinquecento, inoltre, l’Alberti apportò ulteriori modifiche importanti al lavoro compiuto dal Sangallo, in particolare con la costruzione del rivellino, struttura difensiva poligonale posta nei pressi del puntone di San Casciano, perimetrato con muri di contenimento molto alti in prossimità del fosso che formava, dunque, un terrapieno in discesa verso l’esterno, ancora oggi in parte visibile.
Dal Settecento in poi le esigenze difensive saranno sempre minori e la struttura fu venduta e trasformata nell’800 in fattoria agricola, ed è oggi di proprietà privata.

ABOCA MUSEUM

Aboca Museum è l’unico e originale Museo delle Erbe che recupera e tramanda la storia del millenario rapporto tra l’uomo e le piante.

Attraverso il percorso Erbe e Salute nei Secoli, il visitatore sarà stupefatto dalla prestigiosa sede rinascimentale di Palazzo Bourbon del Monte, in via Niccolò Aggiunti.
Nelle sale espositive si potranno ammirare le suggestive e fedeli ricostruzioni di antichi laboratori, preziosi erbari, libri di botanica farmaceutica, antichi mortai, ceramiche e vetrerie.

Orario invernale:
1 Ottobre – 31 Marzo (chiuso il lunedì, il 25-26/12 e il 01/01)
Mattina: 10,00-13,00 / Pomeriggio: 14,30-18,00
Prezzi dei biglietti:
Biglietto intero: 8 €
Biglietto per comitive
(minimo 5 persone): 6 €
Biglietto ridotto (10-14 anni, over 65 anni, studenti): 4 €
Biglietto gratuito:
per bambini sotto i 10 anni accompagnati dai genitori e per guide turistiche

 www.abocamuseum.it

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