San Francesco visse tra il XII ed il XIII secolo, predicatore e mistico italiano, proclamato da Papa Pio XI Patrono d’Italia. In Umbria ed in Alta Valle del Tevere molte sono le memorie francescane dove si può cogliere lo spirito evangelico caratterizzato dalla povertà e semplicità dei luoghi.
L’itinerario di visita parte da Assisi, città dove il Santo nacque nel 1182.
Assisi
Da visitare la Basilica di Santa Maria degli Angeli dove è conservata la Porziuncola e la cappella del Transito, dove il santo morì il 3 ottobre 1226. Nel centro della città da vedere sono la piccola chiesa di San Damiano, la chiesa Nuova e l’Oratorio di San Francesco Piccolino, la Cattedrale di San Rufino, la Chiesa di Santa Maria Maggiore, la Basilica di Santa Chiara e le Basiliche Superiore ed Inferiore di San Francesco.
Poco distante da Assisi, sul Monte Subasio, si erge arroccato l’Eremo delle Carceri (sec. XIV), dove il Poverello si ritirava in preghiera e contemplazione presso una chiesetta circondata da grotte. Ancora oggi il messaggio di amore e di pace predicato da Francesco si può ritrovare nei numerosi luoghi che videro la sua presenza. Infatti egli viaggiò in Italia e nel mondo come pochi uomini del tempo per portare il rivoluzionario messaggio evangelico.
Perugia
Anche nel capoluogo umbro, Perugia ,la presenza del Santo è ben visibile nella chiesa di San Francesco al Prato, nell’Oratorio di San Bernardino, nel Convento di Sant’Agnese, nell’Oratorio dei Disciplinati di San Francesco e nei Conventi di Montemalbe e di Monteripido.
Gubbio
Spostandoci a Gubbio è possibile visitare la Chiesa dedicata al Santo, la Cappella di San Francesco della Pace e la Chiesa di Santa Maria della Vittorina. Tanti altri sono i luoghi umbri, toccati dal Santo come Spoleto, Bevagna, Cannara, Narni.
Spostandoci a Cortona, si può visitare la Chiesa di San Francesco, l’Eremo delle Celle per giungere da lì all’Isola Maggiore del Lago Trasimeno dove il Santo visse.
In tutti questi luoghi, percorsi da Francesco, oltre che la santità fiorì l’arte e la poesia, divenendo ognuno di essi un magnifico sacrario del mondo. Ricordiamo come un giovane allievo della bottega di Cimabue, il grande Giotto, fu chiamato nel 1290 ad affrescare con le storie del poverello la Basilica Superiore.
Anche in Valtiberina si trovano tappe del cammino di Francesco in quanto zona che collegava Assisi a La Verna, luoghi ancora oggi ferventi di spiritualità. Particolare significato assumono i soggiorni presso l’eremo di Montecasale, fondato dal Santo nel 1213, che univa l’Alta Valle del Tevere con l’Alta Valle del Metauro. Passava per Sansepolcro anche al ritorno dall’esperienza mistica sul Monte della Verna dove il Poverello ricevette le Stimmate il 14 settembre del 1224. In questo luogo austero e silenzioso Francesco visse in ascetica solitudine. Tra gli altri eremi ricordiamo anche quelli di Montepaolo, di Camaldoli, della Casella, del Cerbaiolo e del Buonriposo. Quest’ultimo è collocato a pochi chilometri da Città di Castello, nascosto dietro il colle di S. Angiolino, alla destra del Tevere e alle pendici del Monte Citerone. Luogo di riflessione e comunione con la natura, pare che fosse tappa obbligata di “riposo” (da cui il nome), per chiunque si recasse da Assisi a La Verna. Le fonti tramandano che nel 1213 il Santo ottenne dal devoto Capoleone Guelfucci, antico blasonato tifernate, una cappellina con un orto dove si stabilirono i Frati Minori. L’eremo fu trasformato in convento nel 1352. Il passaggio da Assisi a La Verna rende credibile la presenza di Francesco a Città di Castello, come testimoniano antiche biografie.
Città di Castello
Nel centro storico della città si può visitare la Chiesa dedicata al Santo ed il Convento dei Frati Minori Conventuali. In periferia si trovano altri due insediamenti francescani: presso il Santuario di Belvedere vivono oggi i Frati Minori Cappuccini e presso la Chiesa degli Zoccolanti, i Frati Minori Osservanti. Nel centro storico della città straordinaria è la presenza delle Clarisse, fondate da Chiara d’Assisi (1194-1253) che seguì il percorso di ascesi di Francesco, tutte nell’Antico Rione San Giacomo e tutte di clausura: le Cappuccine di Santa Veronica Giuliani, le Clarisse Urbaniste di Santa Cecilia, le “Murate” nel cui monastero si trovano oggi le Francescane dell’Immacolata.
Citerna
Altra chiesa dedicata a Francesco si trova a Citerna. Sorge a fianco del Palazzo comunale, con il suo Convento, il Chiostro ed una grande cisterna. La chiesa, rimaneggiata nel corso dei secoli, conserva pregevoli opere di Raffaellino del Colle e del Pomarancio. In questo convento trovò rifugio, nel 1864, la famiglia francescana cacciata dal convento di Buonriposo, demanializzato dallo stato dopo l’Unità d’Italia. Qui troviamo anche l’insediamento delle Terziare Francescane di Santa Elisabetta, testimonianza di un carisma francescano, vivo anche tra i laici.
Altro convento e chiesa dedicate al Poverello si trovano a Montone.
La chiesa reca al suo interno frammentari affreschi di Antonio Alberti da Ferrara raffiguranti le storie di Francesco. Qui sorge anche il Monastero di clausura delle Clarisse Urbaniste di Santa Cecilia. Nel comune più a sud dell’Alta Valle del Tevere, Umbertide, si possono visitare il la Chiesa, con facciata in conci e portale ad arco trilobo ed il Convento dedicati a Francesco, edificati nel 1300. Frati, monache, Terziari laici sono oggi la forma di vita consacrata più diffusa nell’Alta Valle del Tevere e in tutto il territorio umbro-toscano.
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